L’Hotel Welcome attraverso il tempo
Storia di 100 anni di esistenza
Il fotografo della Regina Vittoria aveva già immortalato Villefranche e i suoi dintorni: la casa, lo yacht e i dipendenti della Regina. All’epoca l’hotel Welcome si chiamava Hotel de l’Univers ed accoglieva viaggiatori da ormai molto tempo (XVIII secolo).
Fino alla fine del XIX secolo, il palazzetto era composto da quattro piani: il bar al pianoterra, l’ingresso dell’hotel con il suo salone e la sala da pranzo e due piani di camere. Verso il 1890 fu aggiunto un terzo piano di camere.
Poiché gli inglesi erano diventati assidui frequentatori della Costa Azzurra, nel 1920 l'hotel de l'Univers diventò il Welcome Hotel.
In quei tempi l’entrata dell’albergo si trovava su piazza Amélie Pollonnais.
Nel settembre 1943, i signori Reine e Guy Galbois (genitori dei titolari attuali) comprarono l’Hotel Welcome.L’hotel fu sequestrato durante la Seconda Guerra Mondiale e i signori Galbois ritrovarono la loro casa disastrata.
Con coraggio e capacità, riportarono l’hotel in vita rendendolo pronto ad accogliere i turisti di tutto il mondo, il Jet Set e gli armatori greci ormeggiati nella baia. L'hotel serviva loro da portineria.
L’indomani della guerra, la sesta flotta americana scelse Villefranche come porto di armamento e il Welcome Bar, così come molti altri bar, accoglieva i marinai americani.
E' nel 1955 che il palazzo prese la dimensione odierna con l'aggiunta di due piani di cui uno mansardato con il tetto dotato di piccole verande. Per servire i sette piani fu poi aggiunto un ascensore nella torre appoggiata alla facciata posteriore.
Nel 2000-2001, la reception viene spostata al pianterreno assieme ad una hall ed un salone. La veranda serve da sala per la colazione e bar: il Wine Pier apre nel 2002. Vengono create quattro camere supplementari e una junior suite.
Nel 2002-2003, vengono aggiunti dei balconi a tutte le camere del 4° piano.
Nel 2003, la politica di qualità dell'hotel intrapresa da diversi anni è finalmente ricompensata con la certificazione HOTELCert rinnovata nel 2006 e l’ottenimento della certificazione ISO 9001 rinnovata nel 2006
Gli artisti e il Welcome
A partire dagli anni 20, il Welcome attirò una clientela artistica ed intellettuale, in particolare Jean Cocteau i cui primi mecenati furono i Fratelli Vigouroux, ai tempi proprietari dell’hotel Welcome, che accolsero l’artista diverse volte dal 1924.
Jean Cocteau, vi cercò riposo a partire dalla fine del 1923. Villefranche era il suo secondo domicilio. Jean Cocteau citava spesso il Welcome nei suoi libri (La difficoltà di essere – 1946) e nei suoi articoli.Infatti, in uno dei suoi libri La difficoltà di essere (1946) dice:
“Un albergo abitato dagli spiriti fu l’Hotel Welcome a Villefranche.Di fatto lo popolammo, perché nulla lo predisponeva a ciò.C’era effettivamente il passaggio a volta.C’erano i bastioni e la caserma che, la sera, evocano le assurde magnificenze del sogno.C’era Nizza a sinistra, Monte Carlo a destra, e le loro architetture sornione.Ma l’Hotel Welcome era semplicemente affascinante e sembrava non avere nulla da temere.Le sue camere erano verniciate a smalto.Sui trompe l’oeil all’italiana della sua facciata era stata passata una mano di pittura gialla.Il golfo offriva protezione agli squadroni.I pescatori riparavano le reti e dormivano al sole…”
1926, Lettera di Jean Cocteau a Marcel Jouhandeau:
“Abito in un posto strano, l'Hotel Welcome, una scatola completamente sospesa agli ultimi rami di un scintillante albero di natale...".Kiki de Montparnasse, musa dei pittori di Montparnasse, viveva al Welcome. Anche Isodora Duncan (famosa ballerina) frequentava il posto quando la sua sciarpa non aveva ancora causato la sua morte sulla Promenade des anglais...
“Le nostre camere divennero, come nel Sangue di un poeta, delle logge di teatro dalle quali assistevamo ormai allo spettacolo delle battaglie tra i marinai delle unità francesi, inglesi, americane. Christian Bérard, Georges Hugnet, Glenway Westcott, Mary Butts, Monroe wheeler, Philippe Lassel vissero nell’hotel. Vi si disegnava, inventava, si scambiavano visite di camera in camera.Nasceva una mitologia di cui Orfeo riassume lo stile.Stravinsky abitava sul Mont Boron.Gli portavo i testi latini di Oedipus Rex.Componeva l’oratorio man mano.L’hotel si popolava di questi invisibili che "vengono quando vogliono e ci controllano".Ci misero il dramma, la vertigine, il fuoco sacro.”
Jean Cocteau soggiornava nell’attuale camera 22 (decorata espressamente in omaggio al Poeta grafico). E’ stato possibile stabilirlo grazie alla riproduzione di una cartolina inviata a sua madre sulla quale indicò la finestra della sua camera. Era stato preso in simpatia dal Signor Vigouroux, proprietario del Welcome tra le due guerre che gli diede il suo nome attuale.Divenne il primo mecenate di Cocteau in Costa Azzurra ospitandolo gratuitamente durante quasi due anni.
In realtà, secondo le confidenze del nipote del signor Vigouroux, Cocteau occupava due camere: una ufficiale, la camera 22, dove si trovava normalmente (soprattutto durante i controlli della polizia) e l’altra dove l’odore del fumo di oppio non doveva essere sentito dalla gendarmeria.
Cocteau era un artista eclettico (cinema, pittura, disegno, teatro, poesia, musica, giornalismo).
Nel 1950, cominciò a decorare i muri della Villa Santo Sospir a Saint Jean Cap Ferrat ma continuava a parlare del Welcome. Nel 1956, decorò la Cappella Saint Pierre ubicata vicino all’hotel.
Ha realizzato qualche disegno al Welcome fra cui quelli dei Mystères de Jean l'oiseleur (1925). Ha lasciato al padre del proprietario odierno un disegno (riprodotto su un mosaico all’entrata dell’hotel) e una dedica:
“Al mio carissimo Welcome, dove ho passato il meglio della mia vita” Saint Pierre 1957
Il testamento di Orfeo (J Cocteau)
Nell’estate del 1926, Cocteau realizza un centinaio di disegni di Orfeo fra i quali ne sceglie una trentina per fare un album.Lavora sul porto (di fronte all’hotel Welcome: Port de la Santé) “sotto un sole matto sdraiato su un muro del vecchio bastione” … “Proprio qui, a Villefranche, ogni sera, mi siedo da solo sul porto.La routine è dolce.Una stella si accende, se ne accenderà un’altra sopra Saint Jean.Conosco bene l’ordine in cui si accendono le stelle; tra la prima e la seconda passa un vecchio con la sua capra al guinzaglio.Le barche cozzano l’una contro l’altra, il faro accarezza il mare con il suo fascio di luce".
L’opera “Il testamento di Orfeo” è stata scritta in parte all’hotel Welcome.Così la barca a vela dell’hotel, ormeggiata nel “Port de la Santé”, è stata battezzata “Orphée”
Tratto da un articolo di L’Argus de la Presse –estate 1995 :
“Dietro l’hotel, non perdetevi la rue Obscure che appare nel Testamento di Orfeo:Cocteau vi ha filmato il suo incontro con il suo doppio.Quando aveva finito di lavorare, l’autore dei Ragazzi terribili lanciava monete nell’acqua perché gli scolari le andassero a cercare. »